La Lombardia deve fare i conti con un vero e proprio caso vaccini. Qualcosa non funziona nella campagna di vaccinazione.
Dopo essere stata la Regione-simbolo dell’emergenza coronavirus, la Lombardia torna in prima pagina questa volta per il caso vaccini, un’altra pagina nella storia di questa epidemia che riporta le autorità locali al centro delle polemiche. Ricordiamo che dall’inizio di questa emergenza un intervento ai vertici della Sanità è già avvenuto, con Gallera che ha lasciato il posto alla Moratti. Inoltre la Regione Lombardia ha deciso di avvalersi della consulenza di Bertolaso, ex numero uno della Protezione Civile che senza ombra di dubbio sa come gestire una situazione di emergenza.
Caso vaccini in Lombardia, cosa sta succedendo
Quanto sta succedendo in Lombardia alla fine del mese di marzo è drammaticamente semplice da spiegare: in diversi centri vaccini ci sono centinaia di prenotazioni e solo poche decine di persone che effettivamente si presentano per la vaccinazione. Ma non per paura del vaccino e per le disdette dopo il caso AstraZeneca. Per errori tecnici nella fase di prenotazione. Ci sono persone che sono state convocate per un vaccino a centinaia di chilometri di distanza dalla propria residenza e persone che hanno ricevuto un doppio appuntamento in contemporanea a centinaia di chilometri di distanza. Se spiegare quello che sta succedendo, come abbiamo visto, è anche semplice, capire perché stia accadendo non è altrettanto facile. Quello che sappiamo è che nello scambio di accuse, al centro delle polemiche ci è finita la società Aria.
Le critiche su Aria
Aria, l’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti, è la società che gestisce la campagna di vaccinazione contro il Covid. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, la piattaforma che regola la campagna di vaccinazione non avrebbe inviato le convocazioni ai pazienti che si sarebbero dovuti presentare per il vaccino.
Aria nasce nel 2019 dalla fusione di 3 società (Ilspa, Lispa e Arca) note all’opinione pubblica anche per una serie di casi legati agli sprechi. Proprio per ridurre gli sprechi le tre società vengono unite in un’operazione che, secondo le stime del tempo, avrebbe portato al Regione a risparmiare una cifra vicina ai quattro milioni di euro l’anno.
Aria, sostanzialmente neonata quando il Paese e in particolare la Regione Lombardia si trova a dover fare i conti con la pandemia, viene alla ribalta per il caso dei camici del cognato di Fontana.
Resta ora da capire, e secondo molti è improbabile, se i problemi nella campagna di vaccinazione della Lombardia dipendano effettivamente solo da Aria oppure no.
Fontana cambia i vertici di Aria
Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha deciso di procedere con la rimozione e la sostituzione dei vertici di Aria. Nei prossimi giorni la Regione dovrebbe affidarsi a Poste Italiane per la piattaforma per le prenotazioni.
Il Cda di Aria si dimette in blocco
Dopo settimane di polemiche, il Consiglio di Amministrazione di Aria ha presentato le dimissioni in blocco. Le dimissioni sono arrivate dopo la richiesta avanzata dal Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Lorenzo Gubian, Direttore Generale della Società, è il nuovo amministratore unico di Aria.